Buongiorno,
questo blog nasce dall’esigenza di archiviare e rendere disponibili informazioni, pensieri e idee (elaborate o semplicemente riportate), acquisite durante uno studio sulla filosofia zen. Considerandolo, più che una guida, una raccolta di nozioni che partendo dallo zen ne vanno oltre.
Durante il lavoro di ricerca, infatti, ho riscontrato moltissime analogie tra i concetti espressi dai vari insegnamenti spirituali e le principali scoperte in campo scientifico.
La nostra mente, invero, per snellire il lavoro di calcolo sull’enorme quantità di stimoli, provenienti sia dall’interno sia dall’esterno, sfrutta dei percorsi prestabiliti a basso dispendio energetico e di maggiore velocità di esecuzione. Tali scorciatoie, fondamentali per reagire nell’immediato alle varie situazioni, molto spesso, ci portano a conclusioni che vanno a discapito della precisione, dandoci una proiezione approssimativa e irrazionale di come in realtà le cose stanno.
I contenuti qui riportati, spero siano utili a dare uno stimolo al pensiero, lasciando ovviamente libera la facoltà di trarre le proprie conclusioni in maniera assolutamente indipendente e soggettiva.
“Un lungo viaggio, inizia sempre con il primo passo…..”
(proverbio zen).

giovedì 2 giugno 2011

Se tutto è vuoto... Dove mai potrà posarsi la polvere?

In fisica quantistica, il vuoto è in realtà pieno di attività. In virtù dell’”indeterminazione”(principio quantistico che permette all’energia di manifestarsi spontaneamente dal nulla, nonché di scomparire con altrettanta rapidità), le particelle vengono continuamente prodotte per poi subito svanire. Giacché la materia è una forma di energia, le particelle possono apparire brevemente dal nulla, cosicché il cosiddetto “SPAZIO VUOTO” deve essere considerato come un continuo, incessante ribollire di particelle ( più precisamente, coppie di particelle/anti-particelle) che esistono, in tutto e per tutto, prima di scomparire nuovamente.

John Gribbon “Q come quanto” macroedizioni.

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