Buongiorno,
questo blog nasce dall’esigenza di archiviare e rendere disponibili informazioni, pensieri e idee (elaborate o semplicemente riportate), acquisite durante uno studio sulla filosofia zen. Considerandolo, più che una guida, una raccolta di nozioni che partendo dallo zen ne vanno oltre.
Durante il lavoro di ricerca, infatti, ho riscontrato moltissime analogie tra i concetti espressi dai vari insegnamenti spirituali e le principali scoperte in campo scientifico.
La nostra mente, invero, per snellire il lavoro di calcolo sull’enorme quantità di stimoli, provenienti sia dall’interno sia dall’esterno, sfrutta dei percorsi prestabiliti a basso dispendio energetico e di maggiore velocità di esecuzione. Tali scorciatoie, fondamentali per reagire nell’immediato alle varie situazioni, molto spesso, ci portano a conclusioni che vanno a discapito della precisione, dandoci una proiezione approssimativa e irrazionale di come in realtà le cose stanno.
I contenuti qui riportati, spero siano utili a dare uno stimolo al pensiero, lasciando ovviamente libera la facoltà di trarre le proprie conclusioni in maniera assolutamente indipendente e soggettiva.
“Un lungo viaggio, inizia sempre con il primo passo…..”
(proverbio zen).

giovedì 2 giugno 2011

Nel guardare le merci esposte in vendita al mercato, Diogene esclamava: "Di quante cose non ho bisogno!"

Nei giorni nostri, si percepisce una profonda mancanza di eleganza e di sobrietà. In ogni istante siamo incoraggiati all’apparenza e all’esibizionismo. Siamo vittime più o meno consapevoli del culto dello strafare e dello stradire, dove lo imitare modelli indotti, è divenuto quasi un obbligo. Accade, dunque, che ci sorprendiamo per le strade della nostra città, carichi di narcisismo e di vanità, nella goffa ricerca di un ulteriore gadget da aggiungere alla lista.

L’eleganza è equilibrio. Una sorta di armonia che si va a creare tra stile, semplicità e buon gusto. Nella ricerca misurata dell’adeguatezza, nella giusta attenzione al non cadere nell’esagerato, nell’estremo o nel provocatorio. Eleganza significa alleggerire, semplificare, astenersi dal troppo e dall’inutile.

L’eleganza si percepisce nei modi di fare, nei gesti, negli atteggiamenti e nel modo di esprimersi.

L’eleganza non è un elenco di pratiche di comportamento, non è uno sterile galateo. Eleganza è innanzi tutto cordialità, rispetto e considerazione. L’accortezza al non sfociare nell’offensivo o nell’insolente, nel saper affrontare le situazioni con calma grandezza.

Eleganza è saper ridere insieme agli altri con piacere, e all’occorrenza, saper ridere anche di se stessi con egual gradimento.

In questa fase di bulimia consumistica, dove il superfluo è diventato indispensabile, la tendenza è quella di cercare sicurezza contornandosi di accessori. Prodotti, che ci richiedono sempre una maggiore attenzione, e di conseguenza, ci sottraggono sempre più tempo. Credo che sia importante capire che oltre all’eleganza, si debba avere la capacità di recuperare anche un po’ di sobrietà.

Uno stile di vita sobrio, non necessita della rinuncia incondizionata a tutto, non richiede eroici sforzi, si tratta solo di assecondare i propri istinti con moderazione. La rinuncia al superfluo può riservare piacevoli sorprese. La diminuzione del carico formato dalle cose inutili che ogni giorno ci troviamo ad affrontare, lascia maggiore spazio da dedicare a noi stessi, con i relativi benefici.

Eleganza e sobrietà sono due concetti che contestualizzati nella vita di ogni giorno possono rendere lo stare insieme assai più gradevole e meno complicato, rendendo insignificanti le differenze culturali che una società multietnica inevitabilmente si trova ad affrontare.

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